E mi fingo poeta di Rita Iacomino
Commento di Valeria Maria Motolese
Buongiorno Rita, la lettura delle tue poesie suscita sempre grande emozione.
Questa capacità di fotografare immagini trasformate in parole è, credo, una delle caratteristiche fondamentali della tua cifra poetica.
Dall'occhio "fisico" come da quello del cuore nasce un impulso che arriva alla mano, apparentemente senza tante mediazioni, come se tutto fosse un fluire naturale di parole non dette con la voce ma scritte con un inchiostro che sembra scorrere liberamente su ruvida carta, che lo trattiene (Fantasia).
Piedi pieni di passi sono forse quelli di chi è passato accanto nella vita e, con te, ne ha camminato un lungo tratto. (Fili di luce sul lago).
Sempre presente il grande affetto per gli anziani ricoverati, trovo bellissimo:
Forse dovrò passare
nella stanza accanto,
consolarmi e pensare
che ogni scintilla accesa
ha alimentato un fuoco.
Sembra suggerire l'idea di "staccarsi" per considerare lo "spegnersi del fuoco" senza eccessivo coinvolgimento.
Qui le fotografie, le immagini, si arricchiscono di dettagli, l'immagine "eterea" persiste più a lungo, acquista maggiore profondità e porta decisamente il lettore nella tua visione.
Bravissima, complimenti
Valeria Motolese
Commento di Valeria Maria Motolese
Buongiorno Rita, la lettura delle tue poesie suscita sempre grande emozione.
Questa capacità di fotografare immagini trasformate in parole è, credo, una delle caratteristiche fondamentali della tua cifra poetica.
Dall'occhio "fisico" come da quello del cuore nasce un impulso che arriva alla mano, apparentemente senza tante mediazioni, come se tutto fosse un fluire naturale di parole non dette con la voce ma scritte con un inchiostro che sembra scorrere liberamente su ruvida carta, che lo trattiene (Fantasia).
Piedi pieni di passi sono forse quelli di chi è passato accanto nella vita e, con te, ne ha camminato un lungo tratto. (Fili di luce sul lago).
Sempre presente il grande affetto per gli anziani ricoverati, trovo bellissimo:
Forse dovrò passare
nella stanza accanto,
consolarmi e pensare
che ogni scintilla accesa
ha alimentato un fuoco.
Sembra suggerire l'idea di "staccarsi" per considerare lo "spegnersi del fuoco" senza eccessivo coinvolgimento.
Qui le fotografie, le immagini, si arricchiscono di dettagli, l'immagine "eterea" persiste più a lungo, acquista maggiore profondità e porta decisamente il lettore nella tua visione.
Bravissima, complimenti
Valeria Motolese