BICCHIERI SCOMPAGNATI
di Rita Iacomino Giro sull’onda del carillon che suona una nenia lieve, sospesa tra granelli di meteore e fili di silenzio. Esclusa dal tuo mondo, con lo sguardo basso, mi rannicchio in un angolo di vita. Ho la mente assorta, cerco un nuovo senso, fuori dal mio tempo e lontana da ogni luogo. Forse dovrei alzarmi, uscire dal letargo e sciogliere il mio pianto. |
Nota di un amico poeta
Ciao Rita, stasera ho trovato il tempo per leggere con attenzione la tua poesia. Lo stile è quello che ti conosco, classico, riconoscibile, secondo me forse ancor più maturo. L'atmosfera creata in prima strofa sembra preludere a qualcosa di diverso da ciò che invece si evidenzia con chiarezza già dalla seconda strofa dove il dolore, espresso in modo composto, "rannicchiato", privo di moto, resta un'implosione. In terza strofa si muovono i pensieri, in cerca della direzione giusta, la via d'uscita dallo stallo, fino alla strofa finale, con un' intenzione che non sapremo se saprà realizzarsi. Una poesia in cui l'immobilità la fa da padrona, in cui tutto è sussurrato e attutito ma non meno doloroso; in cui tutta l'energia potenziale a disposizione è pronta a scattare come una molla per farsi energia cinetica. Trovo sia un testo coerente e riuscito proprio in ragione di questa sua sospensione, di questo suo trattenersi. Un saluto, Rita, a presto. Franco |