OSTRICHE A MEZZOGIORNO
e SEDUTA ALLA FINESTRA Nota a cura di Filippo Favia Dopo aver letto, con piacere, questi due libri di Rita Iacomino, posso affermare, con assoluta certezza, che l’amore si può certamente declinare, proprio come un verbo ed in tutti i suoi tempi. L’amore presente, futuro, ma soprattutto quello passato, contro il quale non ci si può far nulla, se non “riavvolgere quel nastro” e godere ancora una volta di quei momenti andati, ma pur sempre travolti dal turbine della nostalgia. Quell’amore che Rita descrive in maniera magistrale e con disarmante naturalezza, mediante i suoi versi che “scivolano”, pregni di significato, su tutte le pagine di questi due libri. In questi testi, l’Autrice, nonostante questo Suo continuo e “nostalgico sguardo retrò”, fa comunque emergere, in maniera inequivocabile, anche la forte speranza che tutto, in qualsiasi momento, possa rinascere, ricominciare. Cito testualmente i versi finali di una Sua lirica: “… e guardare insieme l’orizzonte, dove si formerà un palcoscenico infinito per ballare una nuova danza”. Con queste Sue splendide parole, auguro di cuore e con cuore a Rita Iacomino, un immenso, luminoso, rinnovato e radioso palco, sul quale sia ancora, innumerevoli volte, illuminata dalla Sua meravigliosa musa ispiratrice. Ad maiora semper Rita… Per aspera ad astra, Filippo |