“VIBRAZIONI” di Lelia Ranalletta
recensione a cura di Rita Iacomino Sono abruzzese, come Lelia, nata in provincia di Chieti, ma vivo vicino a Milano da cinquant’anni a Limbiate, un paese in provincia di Monza Brianza. Ho avuto il piacere di scoprire la scrittura di Lelia Ranalletta proprio a Milano, dove lei ha presentato il suo libro dal titolo “Vibrazioni”, presso un’associazione di non vedenti e non inganni questo particolare, perché i presenti avevano un’attenzione particolare ed amplificata alla voce della lettrice del libro. Un’emozione particolare mi ha preso ascoltando alcuni commenti dei non vedenti, che descrivevano le scene dei racconti con una realtà spiazzante incuriosendomi molto, non vedevo l’ora di leggerlo. Ho avuto modo di gustarlo in varie tappe, essendo lo stesso una raccolta di racconti. Vorrei parlare dell’interezza del libro, senza soffermarmi ad ogni singola storia. Grande la varietà dei temi trattati, leggerezza, tensione, ironia e mistero, ma soprattutto argomenti di vita che Lelia ha saputo sviscerare e descrivere coinvolgendo il lettore in ogni singolo componimento, descrivendo il vero senso dell’esistenza, che a volte passa anche attraverso il dolore, ma non per questo si può escludere la gioia che s’intreccia con la vita stessa. Pienamente soddisfatta della lettura veloce e lineare, che ha gratificato il mio tempo dedicato alle “Vibrazioni”, un libro che sicuramente consiglio di leggere. Rita Iacomino |