Nota a cura di Daniela Cecchini
(Giornalista Scrittrice Critico letterario) sulla scrittura di Rita iacomino |
COMMENTI ALLA RECENSIONE DI DANIELA CECCHINI
Carla Sautto Malfatto Sì, è vero: Rita non vuole correre il rischio di non essere compresa . Il suo stile è chiaro e immediato, come lei, limpida: è la sua forza, la sua bellezza. Complimenti, Daniela per la tua analisi. Complimenti a Rita, per quello che è e che fa Rosanna Cracco Una nota che assume dimensioni esplicative della persona Rita, vista nel ciclo essenziale del suo vivere. Già conoscevo il suo sorriso luminoso, ma ora ne comprendo tutta la valenza. Brava Daniela Cecchini che ne ha saputo tratteggiare l'empito e complimenti a Rita Iacomino per il suo essere nonna, scrittrice e donna di speranza... |
Nota a cura di Daniela Cecchini
(Giornalista Scrittrice Critico letterario)
sulla scrittura di Rita iacomino
(Giornalista Scrittrice Critico letterario)
sulla scrittura di Rita iacomino
Affascinante il viaggio lirico-narrativo di Rita Iacomino, da sempre appassionata di arti letterarie, come dimostra attraverso la sua intensa attività di operatrice culturale a tutto tondo. Dalla lettura dei suoi libri, pubblicati dal 2011 ad oggi, emerge il profilo caratteriale ed umano di una donna dotata di solarità, estroversione, sensibilità, affabilità e, non ultima per importanza, di un'apprezzabile apertura mentale.
Questi, in estrema sintesi, i tratti distintivi che le appartengono, veri e propri punti di forza per fronteggiare le criticità di una vita che, per certi versi, in quanto a generosità non ha abbondato.
Varie evidenze empiriche dimostrano che, generalmente, i traumi emotivi riconducibili all'infanzia producono ricadute negative sulla personalità di un individuo, portandolo a chiudersi in se stesso, a nascondere ricordi nella propria mente, sino ad affondare nella palude dell'incomunicabilità.
È pertanto sorprendente come la Nostra scrittrice sia riuscita ad elaborare gli stati emotivi più complessi proprio facendo ricorso alla scrittura e non è casuale che uno fra i temi più ricorrenti sia il sogno, che diviene un rifugio, un posto in cui, abbandonando ogni timore, approdano i desideri, le aspettative e si ritrovano, finalmente, emozioni sotterrate nell'inconscio.
L'universo onirico nutre la sua forza interiore, per arrivare all'anima, assurgendo ad una funzione psico-catartica:
Noleggio un sogno per ritornare agli anni indietro, dove la fantasia era un potente volo. (Fra le righe)
Platone considerava i sogni espressione di un paesaggio intimo, nascosto, che si contrappone alla materialità della vita. Ebbene, la scintilla dell'immaginazione restituisce a Rita immagini sfuocate, lontane nel tempo, ma ancora così presenti nel suo cuore e puntualmente riconducibili alla sua infanzia.
Come non essere d'accordo con Erich Fromm quando affermava che "un sogno è un microscopio che consente di osservare gli avvenimenti nascosti della nostra anima".
Rita Iacomino è una donna che accetta le sfide, si mette in gioco ed è pronta a donare i suoi sentimenti senza riserve:
Petali che contano i giorni, i mesi e gli anni passati ad aspettare un amore a senso unico, il mio. (Una rosa rossa)
Versi che svelano il desiderio di provare sentimenti veri, autentici, profondi, ma sostanzialmente maturati troppo in fretta e diretti verso una meta non corrisposta:
Fuggire da ricordi che non tornano e sentimenti ostinati che hanno corso troppo. (Libertà)
L'impianto stilistico è sempre chiaro ed immediato, poichè lei non vuole correre il rischio di non essere compresa ed anche nei convincenti contributi in chiave narrativa, all'interno di una cornice fortemente evocativa, parla dei suoi affetti più cari, in particolare di nonna Camilla, che diventa la nonna di tutti nel momento in cui il lettore entra nell'intimità della sua vita in quelli che sono gli aspetti salienti: la giovinezza, il matrimonio, la quotidianità di una famiglia numerosa e felice, nonostante il contesto storico sottenda difficoltà di ogni genere; insomma, la vita di una madre di famiglia tenace e tenera al tempo stesso, una donna che è stata capace di custodire con cura e trasmettere ai posteri il suo universo valoriale.
Ma torniamo a parlare di Rita, che tredici anni fa è diventata nonna di Edoardo e in quella occasione ha iniziato a scrivere favole ricche di elementi simbolici ed allegorie, forse per soddisfare l'intima istanza di creare una moltitudine di canali comunicativi con il nipotino, al fine di costruire, tassello dopo tassello, un dialogo intenso facendo uso dello strumento più ancestrale e fruibile per definizione nel mondo dell'infanzia: la fiaba.
Di sovente la scrittrice fa riferimento all'Abruzzo, a San Vito, dove risiedono le sue radici e con senso di appartenenza e la trasparenza che la contraddistingue e fa di lei una donna vincente, descrive luoghi incontaminati, suggestivi che regalano al lettore immagini da cartolina, sulle quali indagare anche sotto un profilo squisitamente antropologico; una sequenza ammaliante.
Un'altra prospettiva che sottolinea la voglia di vivere, di abbandonarsi al sogno e di sperare dell'amica Rita Iacomino.
La speranza è un sogno ad occhi aperti. (Aristotele)
Daniela Cecchini
Roma, 24 maggio 2020
Questi, in estrema sintesi, i tratti distintivi che le appartengono, veri e propri punti di forza per fronteggiare le criticità di una vita che, per certi versi, in quanto a generosità non ha abbondato.
Varie evidenze empiriche dimostrano che, generalmente, i traumi emotivi riconducibili all'infanzia producono ricadute negative sulla personalità di un individuo, portandolo a chiudersi in se stesso, a nascondere ricordi nella propria mente, sino ad affondare nella palude dell'incomunicabilità.
È pertanto sorprendente come la Nostra scrittrice sia riuscita ad elaborare gli stati emotivi più complessi proprio facendo ricorso alla scrittura e non è casuale che uno fra i temi più ricorrenti sia il sogno, che diviene un rifugio, un posto in cui, abbandonando ogni timore, approdano i desideri, le aspettative e si ritrovano, finalmente, emozioni sotterrate nell'inconscio.
L'universo onirico nutre la sua forza interiore, per arrivare all'anima, assurgendo ad una funzione psico-catartica:
Noleggio un sogno per ritornare agli anni indietro, dove la fantasia era un potente volo. (Fra le righe)
Platone considerava i sogni espressione di un paesaggio intimo, nascosto, che si contrappone alla materialità della vita. Ebbene, la scintilla dell'immaginazione restituisce a Rita immagini sfuocate, lontane nel tempo, ma ancora così presenti nel suo cuore e puntualmente riconducibili alla sua infanzia.
Come non essere d'accordo con Erich Fromm quando affermava che "un sogno è un microscopio che consente di osservare gli avvenimenti nascosti della nostra anima".
Rita Iacomino è una donna che accetta le sfide, si mette in gioco ed è pronta a donare i suoi sentimenti senza riserve:
Petali che contano i giorni, i mesi e gli anni passati ad aspettare un amore a senso unico, il mio. (Una rosa rossa)
Versi che svelano il desiderio di provare sentimenti veri, autentici, profondi, ma sostanzialmente maturati troppo in fretta e diretti verso una meta non corrisposta:
Fuggire da ricordi che non tornano e sentimenti ostinati che hanno corso troppo. (Libertà)
L'impianto stilistico è sempre chiaro ed immediato, poichè lei non vuole correre il rischio di non essere compresa ed anche nei convincenti contributi in chiave narrativa, all'interno di una cornice fortemente evocativa, parla dei suoi affetti più cari, in particolare di nonna Camilla, che diventa la nonna di tutti nel momento in cui il lettore entra nell'intimità della sua vita in quelli che sono gli aspetti salienti: la giovinezza, il matrimonio, la quotidianità di una famiglia numerosa e felice, nonostante il contesto storico sottenda difficoltà di ogni genere; insomma, la vita di una madre di famiglia tenace e tenera al tempo stesso, una donna che è stata capace di custodire con cura e trasmettere ai posteri il suo universo valoriale.
Ma torniamo a parlare di Rita, che tredici anni fa è diventata nonna di Edoardo e in quella occasione ha iniziato a scrivere favole ricche di elementi simbolici ed allegorie, forse per soddisfare l'intima istanza di creare una moltitudine di canali comunicativi con il nipotino, al fine di costruire, tassello dopo tassello, un dialogo intenso facendo uso dello strumento più ancestrale e fruibile per definizione nel mondo dell'infanzia: la fiaba.
Di sovente la scrittrice fa riferimento all'Abruzzo, a San Vito, dove risiedono le sue radici e con senso di appartenenza e la trasparenza che la contraddistingue e fa di lei una donna vincente, descrive luoghi incontaminati, suggestivi che regalano al lettore immagini da cartolina, sulle quali indagare anche sotto un profilo squisitamente antropologico; una sequenza ammaliante.
Un'altra prospettiva che sottolinea la voglia di vivere, di abbandonarsi al sogno e di sperare dell'amica Rita Iacomino.
La speranza è un sogno ad occhi aperti. (Aristotele)
Daniela Cecchini
Roma, 24 maggio 2020