Sillogi "Formato A4" e "...E mi fingo poeta" di Rita Iacomino
Nota a cura di Luciano Di Michele - 23 marzo 2018
Alla fioca lucetta di 30 lumen, del mio abatjour, cara Rita, mentre riposo a letto le stanche gambe, ti leggo.
La prima sensazione che provo è quella di serenità e di una delicatezza di linguaggio, che emana da ogni tuo verso. Ambienti,che in un attimo si colorano di pastello tenue, di quadretti di vita appena percepibili, sfumati e nitidi nel contempo, in una scenografia, dove tempo e luoghi compaiono come flash impressionistici.
Strade opposte o parallele, ma orizzonti comuni, presenze che appaiono come ombre discrete, amori distanti nel tempo e nei luoghi che descrivi con divina purezza; sfiorarsi è già tanto.
E di fronte a tanta soavità, la tua mano trova il coraggio di tentare di fermare le onde del mare (le mareggiate della vita...) e impotente lasci scivolare l'acqua tra le dita (Dopo). Tanta pace e dolcezza, tanta semplicità, nei tuoi versi, a fronte della tua riccia criniera selvaggia
che fece cantare il grande R.Carosone:
"La donna riccia non la voglio,no, perchè
pe' ogni ricce ti cacce nu' capricce!!!".
Un bacio alla bella penna e alla mano che la dirige, della gentile e affabile poetessa. Ciao,Rita da ☆ lou
Nota a cura di Luciano Di Michele - 23 marzo 2018
Alla fioca lucetta di 30 lumen, del mio abatjour, cara Rita, mentre riposo a letto le stanche gambe, ti leggo.
La prima sensazione che provo è quella di serenità e di una delicatezza di linguaggio, che emana da ogni tuo verso. Ambienti,che in un attimo si colorano di pastello tenue, di quadretti di vita appena percepibili, sfumati e nitidi nel contempo, in una scenografia, dove tempo e luoghi compaiono come flash impressionistici.
Strade opposte o parallele, ma orizzonti comuni, presenze che appaiono come ombre discrete, amori distanti nel tempo e nei luoghi che descrivi con divina purezza; sfiorarsi è già tanto.
E di fronte a tanta soavità, la tua mano trova il coraggio di tentare di fermare le onde del mare (le mareggiate della vita...) e impotente lasci scivolare l'acqua tra le dita (Dopo). Tanta pace e dolcezza, tanta semplicità, nei tuoi versi, a fronte della tua riccia criniera selvaggia
che fece cantare il grande R.Carosone:
"La donna riccia non la voglio,no, perchè
pe' ogni ricce ti cacce nu' capricce!!!".
Un bacio alla bella penna e alla mano che la dirige, della gentile e affabile poetessa. Ciao,Rita da ☆ lou