Rita Iacomino
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Nota a cura
di Brina Maurer

​Cara Rita,
ieri ho ricevuto Sapore Infinito e oggi mi sono immersa nella lettura di questa silloge edita, da pochi mesi, da Libeccio Edizioni, editore che, a quanto vedo, ha nobili intenti.
Di certo il tuo nome darà lustro alla casa editrice. Il fatto che proprio la poesia iniziale, ovvero la lirica che dà il titolo all'intera raccolta, sia stata protagonista all'edizione 2021 della Pro-Biennale di Venezia, credo sia un bel sogno realizzato e un traguardodifficilmente accessibile: complimenti davvero!
Considerando le tue numerose attività al servizio degli altri autori, ho sempre immaginato che tu fossi una persona molto generosa. Tale pregio viene confermato pure in questo libro, nel quale credo si possa notare una notevole coerenza tra la donna e la poetessa.
Infatti, il lettore, mentre si imbatte in versi a lui offerti con grande naturalezza, si sente subito a casa, tra pagine traboccanti di passione e amore per la vita.
La disposizione centrata delle singole liriche, mi ha fatto subito pensare a una poesia che nasce dal ventre, dal centro dell'anima, dalla carne che soffre e palpita, dal cuore che galoppa nell'attesa, mentre l'immaginazione nutre il sogno e lo spinge oltre ogni confine o altezza.
In Sapore Infinito, la poetessa ci trasporta veramente in luoghi inaccessibili: infatti, può farci toccare con mano il cielo con gioia fanciullesca, ma è capace anche di farci sentire tutto il peso della sofferenza e dell'incertezza, di farci sentire sotto le unghie il graffio sulla schiena di quello stesso cielo, che sanguina al tramonto. Il rosso della passione, però, vince: la rosa si sfoglia e la casa, inondata di luce, pulsa di una vitalità irriducibile.
Le giornate diventano pastelli colorati, nel diario dei giorni che via via si susseguono, persino quando siamo poesia che nessuno leggerà.
Molti segmenti di Sapore Infinito resteranno di certo impressi a lungo nella mia mente.
Sono molto felice di aver avuto finalmente occasione di leggere per intero un tuo libro, e non solo qualche singola poesia.
Tra l'altro, il respiro che la pagina bianca di sinistra consente a ogni lirica posizionata a destra, ricordando alcuni tuoi versi, pare "il vetro di una finestra" che "regala un pennello di luce".

Brina Maurer
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