
LA RUPE DEL BIANCOSPINO
DI RITA IACOMINO
Recensione a cura di Cinzia Angeli
Dopo aver partecipato alla presentazione del romanzo, leggere “La rupe del biancospino” di Rita Iacomino è stato come compiere un viaggio nell’atmosfera della narrazione, assistere insieme ai protagonisti al susseguirsi delle scene di vita quotidiana, con spunti e suggestioni molto realistiche e vivide. Ho visitato con la mente i luoghi così cari all’autrice, la bellezza del paesaggio, i profumi e il fragore del mare. Ho respirato l’angoscia della guerra, le fatiche quotidiane per sfamare le tante bocche, mi sono emozionata per il cuore così grande di questa famiglia dai sani princìpi e dai valori così saldi.
La scrittura scorrevole e la narrazione in capitoli brevi e molto densi mi hanno invogliato alla lettura, instillando il desiderio di scoprire quali scenari andavano delineandosi nelle storie dei personaggi che man mano si intrecciavano.
Il finale è stato una sorpresa, l’affacciarsi sulla scena della piccola “Anna” lascia presagire l’inizio di una nova storia, di un continuum che come un filo conduttore traccerà la linea di un viaggio interiore e non solo, alla ricerca di se stessi e delle proprie origini.
DI RITA IACOMINO
Recensione a cura di Cinzia Angeli
Dopo aver partecipato alla presentazione del romanzo, leggere “La rupe del biancospino” di Rita Iacomino è stato come compiere un viaggio nell’atmosfera della narrazione, assistere insieme ai protagonisti al susseguirsi delle scene di vita quotidiana, con spunti e suggestioni molto realistiche e vivide. Ho visitato con la mente i luoghi così cari all’autrice, la bellezza del paesaggio, i profumi e il fragore del mare. Ho respirato l’angoscia della guerra, le fatiche quotidiane per sfamare le tante bocche, mi sono emozionata per il cuore così grande di questa famiglia dai sani princìpi e dai valori così saldi.
La scrittura scorrevole e la narrazione in capitoli brevi e molto densi mi hanno invogliato alla lettura, instillando il desiderio di scoprire quali scenari andavano delineandosi nelle storie dei personaggi che man mano si intrecciavano.
Il finale è stato una sorpresa, l’affacciarsi sulla scena della piccola “Anna” lascia presagire l’inizio di una nova storia, di un continuum che come un filo conduttore traccerà la linea di un viaggio interiore e non solo, alla ricerca di se stessi e delle proprie origini.