Formato A4 di Rìta lacomino
Commento critico a cura di Carmelo Consoli Poesie brevi, dai titoli lapidari nella essenzialità del termine ( Forse, Fotogramma, Buio, Carezze, Sere, Pagine, Stagioni ecc) restituiscono alla pagina emozioni intense espresse con parola poetica, sicura, asciutta, scolpita a bulino, ma densa di contenuti al tempo stesso. E' il "Tempo" che conduce le danze in questo volume di Rita lacomino : Ricordo, testimonianza, interrogativo, sgomento, attimo stupefacente, invito a rinascere. L'autrice non si espone nel suo corpus poetico a slanci vitali, voli pindarici, né a dolorose introspezioni, dolorosi ripiegamenti; si lascia soltanto sfiorare dalla vita con pudore e senso dei limiti in cui ruotano le realtà e i sogni delle persone. Il risultato della raccolta ci consegna un dialogo intimistico sincero, sussurrato, quasi una candida confessione, in cui si mescolano suoni, silenzi, amori, memorie, riflessioni, costituito da flash che cristallizzano le modalità dei giorni, le ritualità del vivere, l'armonia della natura. Forse sono rimpianti le sue liriche per ciò che è stato o non è stato, ma la malinconia soffusa che alita tra le righe arriva da una saggezza antica di donna, da un distillato di amarezze pronto a riconvertirsi in speranze e attese rigeneranti. Musicalità, immagini, concetti sono il mix prezioso di questo libro e l'andamento metrico scarno, veloce, accattivante è il motivo conduttore che seduce. Ottima la prima mi verrebbe da dire all'autrice, come si fa al cinema o in teatro, per questo suo debutto editoriale; il resto che verrà non potrà che essere migliore. Ne sono sicuro. |